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Di notte

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Star of Heaven

 

Di notte la piccola donna entra in chiesa, accende una candela davanti all’altare di Ictys. Col viso nascosto tra le mani comincia a pregare. Penetra la luce dorata della fiamma tra i palmi dischiusi, comincia a pensare : pensa che siamo dei pesci, dei pesci del mare.

 

" Dire della rete con pesci nuovi -

forse che la chiesa non è rivoluzione,

rotta stellare a schizzi spermatici,

minuscoli figli di Sperma Theou -

rimettere il non remissibile da sempre rimesso -

sublime cinismo di santi, 

speleologia dell'anima che offre bende - 

genetica genialità fin dalla genesi?

O  

passando ad altri fili, brindisi di eletti  - 

festanti prepuzi scagliati più in alto di tutti,

alleati di Ra o Jhwh - alleati di un Sole -

O

incastro di corpi e pensieri,    

grovigli in recinti fumosi, speziati,  

altrove  pestare di piedi scalzati,

o voli di falco su estatica erba,

disfarsi -

possibile  restituzione cosmica in corpo stellare,

olistici sessi avvinghiati,  

spremitura di succhi semantici sopra burroni -

appendici a indicare aletheia/episteme,

esplorare lune tra i rami -

intravedere.

Risplendere? Forse.

Forse indizi - tessitura originale - 

rete, fili intrecciati, nodi serrati.

Pescatori esperti,

appresa la tecnica, 

aprire la rete, entrare del mare.

Buie creature in bui fondali,  

correnti cobalto.

Pescatori esperti,

appresa la tecnica,

aprire  la rete, fuga del pesce,

va dove vuole.

Stringono i nodi.

Confraternite - delimitare il mare -  

impigliarsi in relitti incrostati,  

ipnotizzare -

bagliori di madreperla.

Nella rete

fratelli del mare legato, destino di scaglie ”.

 

Alza il viso  la piccola donna, fissando l’altare. Sorride pensando:

 

"All'arrembaggio!

(Indurire, affilare le pinne, limare i denti dei pesci).

Questo il tempo? Ogni tempo?

Branchi sapienti - sciogliere nodi, sgrovigliare -

spalancare  reti. 

Pesce - figlio del mare, fratello dei pesci, fratello del mare.

O Ictys".

 

Di notte la piccola signora ha acceso una candela davanti all’altare di Ictys. In ginocchio. Sorride.  Tra le mani dischiuse risplende il viso come una scaglia dorata, una scaglia dove si rispecchia e rifulge, immenso, il mare. 

 

*"Ichthys":  Iesous Christos Theou Yios Soter, (ICTYS) che tradotto è¨: Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore.  La parola Greca è  Ichthus (Iota Chi Theta Upsilon Sigma), pronunciata ich-thoos :è la parola usata nel Nuovo Testamento per la parola "pesce".

 

 Cristina Bizzarri - 31/01/2014 18:17:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Grazie Jacob, ho voluto creare una scena suggestiva, abbastanza complessa in effetti, per dire però una cosa molto semplice: che il Divino è con noi, "se così si può dire". Ovunque.

 Jacob l. - 31/01/2014 14:39:00 [ leggi altri commenti di Jacob l. » ]

Una poesia di mare, profondo come l’inquietudine di vivere.
Una preghiara rivolta a.... molto complessa. Da rileggere a lungo, in compagnia di Atahualpa o Ποσειδῶν o אהיה אשר אהיה, (che mi perdonino tutti e tre, soprattutto il terzo)
J.

  Cristina Bizzarri - 14/01/2014 00:30:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Franca, Amina, donne sapienti, come sapete scendere in profondità e comprendere, abbracciare.
(Amina, so che Franca con la sua gentilezza formata da vita, cultura e vera
conoscenza sa bene perché aggiungo: Amina, oh Amina)
Buona notte a entrambe.
:-)

 amina narimi - 13/01/2014 21:55:00 [ leggi altri commenti di amina narimi » ]

Siamo profeti , re e sacerdoti, degli adam uno per uno ciascuno
Ma dopo la “caduta” i re divennero i politici, i profeti desacralizzati i sacerdoti, la chiesa, impiegati e altro peggiore, o perfino incompresi nel deserto minerale , prova e “segno”ne sia di Giona “comandato” a Ninive- il pesce di Giona - così prossima a Babilonia- tant’è che s’imbarca per Tarsis..lontano dal volto di YHWH, lontano dagli uomini “mattoni”..da chi crede di raggiungere il cielo modificando genomi e atomi ; fugge, scende a Yafo per imbarcarsi e Yafo è “bellezza” e la nave, ‘aniah, quel suo io che lo nasconde, credendo di ripararsi nel sonno, ma è proprio nel sogno che…si scatena quella tempesta che soffia sul marenostro così forte e potente da spaventare e “risvegliare “ la coscienza e gettarlo nel mare del principio Matrice d’acqua in gestazione – “nel cuore” di quel mare che vede i cieli aperti, i propri cieli al nostro interno, l’Uomo scoppierà se non parla, se non grida come il fuoco- la Geenna- al di là e oltre il passato storico, le dottrine, i dogmi, le leggi della logica..incontreremo demoni e gioie nella nostra divisione in due tra compiuto e incompiuto ..un filo scarlatto teso tra Babilonia e Gerusalemme … là, nel profondo del pesce grida la sua Preghiera con forza ( femminile) e viene salvato .. ( e inciamperà ancora nella tenda, nel ricino nell’ombra) …
Allora leggo così questa tua poesia , nel viso nascosto di quella piccola donna tra le mani dischiuse, e non giunte, passa una luce alla mente– un cammino , un passaggio nel mare dove si abbracciano i pesci , dove Cristo si fa pesce per scendere nelle profondità dell’incompiuto e risalire per resuscitare ( lo stesso pesce con cui Tobia guarisce gli occhi di suo padre)
una piccola signora che ha “separato il sottile dallo spesso” alza il suo viso all’altare, sorride ancora pensando-
una scaglia dorata, risplende di una luce essenziale il suo essere “del mare”. nell’illuminazione di quella candela-preghiera sembra avvenire l’incontro – la conoscenza- nel sentiero di rigore alza il suo viso ed ora posso “vederla in ginocchio” riunendo i piedi alla testa di Ictys
Ho scritto un mare di cose cosificando, e me ne scuso… per Amore

Ti abbraccio forte CristinaPesceSpeciale nel nostro Mare

 Franca Alaimo - 13/01/2014 19:27:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

E’ un testo complesso, carico di pensiero e di cultura, nel quale il dubbio si amplia in ipotesi diverse, all’ombra di una piccola scaglia di luce, di notte, quando la tenebra esteriore sembra corrispondere a quella interiore. C’è tutta l’inquietudine della ricerca, la voglia di un approdo, di una retata che ci raccolga tutti in acque d’amore, come quelle in cui naviganno al principio della nostra vita.

  Cristina Bizzarri - 13/01/2014 16:29:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Caro Lorenzo, come dire: silenzio, si vive! Ma, laisse-moi encore "jouer" un peu, j’en ai besoin. Senza le parole non mi trovo. Ancora ...
Grazie del tuo invito, comunque. Forse ci riuscirò. A vivere e basta, dico.
:-)

 Lorenzo Mullon - 13/01/2014 15:52:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Cristina e Cristiana all’unisono. Qui sulla terra, inginocchiati per terra, troviamo tutto il cielo, e persino molto di più, ogni simbologia, ogni segreto, ma bisogna mettersi a terra, a terra, a terra, all’arrembaggio!

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